giovedì 19 settembre 2013

RUBRICA "Cosa penso di...": Collezionare libri


Buongiorno miei cari lettori,
ultimamente sono stata un po' assente dal blog per mancanza di tempo (tra lavoro e impegni vari, in più ci si mette di mezzo internet che funziona a rilento), ma oggi torno con la mia rubrica "Cosa penso di...". Stamattina vi voglio parlare del "Collezionare libri", discorso fatto in generale, non voglio certo offendere nessuno. Queste rimangono sempre mie considerazioni (sono aperta al dialogo e a visioni diverse). Quindi spero non vedrete il post come un attacco personale a chi non la pensa allo stesso modo.

Oggi bazzicando su Facebook ho visto un link con la definizione di bibliofilo "colui che ama leggere e collezionare libri" e tutti si sono ritrovati uniti in questa categoria, vantandosi di essere bibliofili, mentre io zero. Questo mi fa capire quanto io sia lontana dalla massa, ma questo è un discorso a parte. Ritornando a noi, io non amo collezionare libri, anzi posso dirvi che lo trovo stupido. Non ne ho né la disponibilità economica né lo spazio in casa (per cui opto per gli ebook, a cui sono molto legata, costano la metà dei cartacei e non ti occupano spazio in casa, naturalmente quando questi sono disponibili. Visto che alcune case editrici ancora si ostinano a non farli).

Per me i libri non si collezionano, la parola "collezionare" mi ricorda le figurine da mettere nell'album per riempirlo tutto (nel nostro caso "librerie"), o altri tipi di collezioni altrettanto futili, utili solo a vantarsi e a far vedere in giro di essere riusciti a completare tutta la collezione (per i libri però non c'è mai una vera fine). Naturalmente il completare la collezione richiede un certo impegno finanziario, mica alla portata di tutti, oltre a un discreto spazio nell'abitazione per ospitare tutti i titoli e librerie di conseguenza enormi (quindi non solo i soldi per l'acquisto dei libri, ma anche la possibilità di avere case spaziose e tutto ciò che ne consegue). Naturalmente dovete farlo sapere a mezzo mondo che avete una tale libreria, quindi vai di fotografie postate su Facebook o di video caricati su youtube, con sotto commenti tipo "quanto ti invidio", "vorrei avere anch'io una libreria così". No, io veramente non vi invidio, proprio per niente.

Poi vi sono le foto o le rubriche in cui si sbandierano gli ultimi "acquisti" in tema libresco (moda trasportata dai blog di cosmesi dove si fa la stessa cosa con i trucchi appena acquistati) e qua è una gara a chi spende di più. Ho letto di persone che entrano in libreria e ne escono spendendo cifre assurde del tipo 400-500 euro (la crisi a questa gente gli fa un baffo!), facendo l'elenco di tutti i libri che sono riusciti a comprare in una volta sola (ad esempio comprano intere saghe, no trilogie sia chiaro quelle sono per i poverelli, ma se poi dopo alcuni libri la saga non gli piace più? Boh, si può sempre vantare su Facebook di possederla, pur non avendola letta). Sarà anche per questo che nessun scrittore pubblica più libri auto-conclusivi? Se le saghe vendono mica sono stupidi, ci danno dentro.

Poi vi sono quelli che fanno sapere, sempre attraverso foto o video su youtube o semplicemente facendo semplici elenchi, la pila enorme di libri posizionati sul proprio comodino (o in qualsiasi altra parte della casa), "i libri da leggere", cose che neanche una vita intera gli basterebbe per leggerli tutti. Qui la gara è a chi ha la pila più lunga, ci vuole un buon metro e tanta pazienza per misurarla, se è alta quanto una persona va già bene, se vi arriva fino al tetto ancora meglio.

Non avete come me la disponibilità economica per comprare tanti libri? Beh apritevi un blog e iniziate a contattare tutte le case editrici di cui trovate le email in internet e richiedetene i titoli per poterne fare delle recensioni (naturalmente specificate di voler leggere esclusivamente in cartaceo, mica bau bau micio micio, nessun recensore serio si abbasserebbe a leggere un semplice ebook come la sottoscritta). Poi vi saranno numerosi autori emergenti che vi contatteranno per potervi regalare il loro libro e intanto la vostra libreria aumenterà di spessore e importanza, e la vostra collezione si arricchirà (insieme al vostro "prestigio").

Purtroppo per voi stanno nascendo troppi blog, aperti proprio a tale scopo, per cui ora le case editrici si sono fatte un tantino più furbe e non regalano a tutti le loro copie omaggio, quindi dovrete farvi una discreta cerchia di persone che vi seguano prima di poter ambire a tanto (il lecchinaggio aiuta a farsi strada in questo spietato mondo di avvoltoi). Se i libri che vi regalano non vi interessano più di tanto o sono delle ciofeche allucinanti, potrete sempre, una volta recensiti (e aver fatto il vostro dovere) rivederli per comprarvi altro (scaricando il pacco ad altri ignari lettori). Naturalmente parlo in modo ironico, non ho mai chiesto un cartaceo a nessuno (tranne nei casi in cui non vi era l'ebook del titolo in questione), a volte mi sono ridotta a leggere ebook che non erano neanche "veri ebook", ma semplici copie per la stampa. Cosa che oggi sinceramente non farei più.

Se i libri non si collezionano allora cosa ci si farà mai con essi? I libri si leggono e che cavolo! Inutile vantarsi di possederne a milioni se poi di tutti quei libri se n'è letto la metà della metà. Il libro per me non è l'oggetto materiale in sé, la sua sfavillante copertina e il prezzo da ladri, il libro non serve a far numero in una libreria. Un libro è il suo contenuto, le parole, il testo, tutto ciò che ti trasmette nel momento in cui lo leggi e ciò che ti rimane a fine lettura. Tutto ciò per me è un libro: un tramite per apprendere cose nuove, aprire la mente, riflettere, emozionarsi e tantissime altre cose.

Poco importa se uno se lo prende in biblioteca, se è rovinato, se lo acquista di seconda mano in una bancarella, se se lo fa prestare da un amico, se lo legge in ebook, o qualsiasi altra cosa che non implichi per forza il doverlo "collezionare fisicamente" (spendendo soldoni) e tenerlo in bella mostra per quando arrivano gli amici a casa. L'importante è leggerli!

Con questo concludo, spero di aver esposto in maniera decente le mie idee. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti.

Alla prossima Angela
Club Urban Fantasy

2 commenti:

  1. In realtà, il collezionista non solo è un lettore ma è un profondo conoscitore dell'autore dell'opera collezionata e, di solito, un critico più o meno acuto del contenuto. Quindi, col collezionista, tranne quello che lo fa per scopo di lucro, che colleziona libri con l'intento di ricavarne un utile economico e che, quindi, ha una ulteriore conoscenza (di tipo economico, appunto) relativa al testo collezionato, siamo ben oltre il mero lettore. Di lettori oggi in Italia ce n'è pochini (s'è passati, potenza della crisi, da 12 a ben 11 milioni in appena 1 anno, e sono compresi anche gli studenti di ogni grado)... Trovare gente che, non per scopo di lucro, spende cifre di una certa importanza per acquistare libri non è raro, ma addirittura unico!
    Sicuramente non sono tutti come il bibliofilo in odor di zolfo di nome Boris Baljan, né tantomeno, come il truffaldino ma non tanto sveglio esperto (e lettore scadente) Dean Corso!
    Proof Reader

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    Risposte
    1. Sono iscritta a diversi gruppi di lettori su Facebook, quindi tutto ciò che ho scritto è riducibile alla mia personale esperienza e visione delle cose. Il collezionista se lo fa per scopi più elevati non ci trovo niente di male, la cultura si è diffusa così da sempre. Il problema oggi è che si colleziona carta straccia (visto il livello qualitativo di certi romanzi), non si collezionano opere degne di nota. E soprattutto non lo si fa per la cultura, ma per moda.
      Magari non spenderanno quattrocento euro tutti, ma ci sono. Sono lettori ancora fissati con la storia del profumo della carta e delle copertine sfavillanti (quasi contassero più quelle del contenuto), perchè altrimenti converrebbe di più un buon lettore ebook, spendendo la metà della metà.

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